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Gastronomia di eccellenza

L

a gastronomia modenese nasce da una storia millenaria che unisce semplicità e qualità delle materie prime: dal profumo intenso dell’aceto balsamico tradizionale alle note vellutate del Parmigiano Reggiano, ogni piatto racconta un territorio. Negli ultimi anni, questa tradizione si è fusa con la creatività degli chef più visionari, dando vita a proposte innovative capaci di sorprendere il palato pur restando fedeli alle radici.

Le Materie Prime Simbolo

 

  • Aceto Balsamico di Modena DOP: ottenuto da mosti cotto invecchiati fino a oltre vent’anni, regala al piatto un equilibrio agrodolce unico.
  • Parmigiano Reggiano: stagionato minimo 24 mesi, conferisce sapidità e profondità di gusto a brodi, risotti e persino dessert
  • Prosciutto di Modena e Salumi tipici: tra cui il celebre Zampone e il Cotechino di Campagna, compagni perfetti di lenticchie o purè invernali.
  • Vino Lambrusco: nella sua versione secca o amabile, accompagna con freschezza salumi e formaggi, stemperando i sapori più ricchi.

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Piatti della Tradizione

  • Tortellini in brodo: piccoli scrigni di pasta all’uovo ripieni di carne, serviti in un caldo brodo di cappone o manzo, simbolo delle feste di famiglia.
  • Tortelli di zucca: farciti con zucca mantovana, mostarda e amaretti, sono un’armonia dolce‑amara che celebra l’autunno padano.
  • Gnocco fritto e tigelle: soffici focaccine da farcire con salumi e formaggi, perfette per un pranzo informale o un aperitivo rustico.
  • Erbazzone: torta salata a base di bietole, cipolle e strutto, erede delle cucine contadine e amata per la sua leggerezza.

L’Innovazione in Cucina

Negli ultimi anni, Modena è diventata un punto di riferimento mondiale grazie a chef che hanno saputo reinterpretare la tradizione in chiave contemporanea:

  • Massimo Bottura (Osteria Francescana): un percorso sensoriale dove l’“Aceto balsamico con Parmigiano Reggiano” diventa un dessert degustazione, esaltando contrasti e texture.
  • Franceschetta58: qui i “tortellini di ricordo” evocano i classici in brodo, ma giocano con tecniche di cucina molecolare per temperature e consistenze.
  • Locale BistRoÈ e Hosteria Giusti: giovani talenti propongono menu degustazione in cui gnocco fritto e tigelle incontrano topping esotici (dal ceviche al tartufo nero).

Esperienze e Tour enogastronomici

Per vivere appieno questa dualità tra passato e futuro, molte aziende agricole e ristoranti organizzano visite e tasting:

  • Acetaia Comunale di Spilamberto: tour tra botti centenarie e assaggi di balsamico in diverse annate.
  • Caseifici aperti al pubblico: per vedere la lavorazione del Parmigiano e gustare forme appena sgusciate.
  • Food‑lab e cooking class con chef emergenti: per imparare a preparare tortellini tradizionali o piatti rivisitati.